
LAVORO DIPENDENTE in Italia
❓ 1. Che cos’è un “contratto di lavoro”?
Un contratto di lavoro è un accordo scritto ufficiale tra lavoratore e datore di lavoro che stabilisce condizioni di lavoro, retribuzione e i diritti di entrambe le parti.
📌 Quadro normativo
- Codice Civile (artt. 2094–2134)
- D.Lgs. 81/2015 (Jobs Act – tipologie contrattuali)
- Statuto dei Lavoratori (Legge 300/1970)
- CCNL (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro) — accordi collettivi che regolano le condizioni nei diversi settori
- Costituzione Italiana, artt. 36–40 — garanzie su retribuzione, riposo e libertà sindacale
📘 2. Principali tipologie di contratti di lavoro in Italia
I. Contratto a tempo indeterminato
II. Contratto a tempo determinato
III. Contratto di apprendistato
IV. Contratto a chiamata
V. Contratto stagionale
VI. Tirocinio / Stage
I. Contratto a tempo indeterminato
Che cos’è: rapporto di lavoro senza data finale. Continua finché una delle parti non lo risolve secondo legge/CCNL.
- A chi è rivolto: a chi cerca stabilità, affidabilità creditizia e un progetto di residenza a lungo termine.
- Perché è preferibile rispetto al tempo determinato: massima tutela contro il licenziamento, piene tutele sociali, più facile ottenere mutuo, affitto e permesso UE per soggiornanti di lungo periodo (storico contributivo chiaro).
1) Base legale
Codice Civile (artt. 2094–2134), D.Lgs. 81/2015 (tipologie contrattuali), D.Lgs. 23/2015 (regime delle “tutele crescenti” per assunzioni dal 2015), L. 300/1970 (diritti dei lavoratori) e il CCNL applicabile.
2) Cosa deve contenere il contratto
- Dati delle parti, qualifica/inquadramento (livello CCNL, es.: “IV livello – CCNL Commercio”).
- RAL (reddito annuo lordo) o paga mensile + riferimento alle tabelle retributive CCNL.
- Orario di lavoro: full-time/part-time, notturni/festivi, pause.
- Periodo di prova: durata e condizioni.
- Ferie, straordinari/indennità, ROL/permessi.
- Rinvio al CCNL: definisce una parte fondamentale dei diritti.
- Clausole di cessazione (preavviso/motivi/procedura).
- Eventuali patti specifici: smart working, reperibilità, patto di non concorrenza, patto di prova, trasferte/diarie.
💡 Se il CCNL non è indicato, chiedi la rettifica. Senza CCNL rischi paghe sotto i minimi e perdita di istituti (ferie, maggiorazioni).
3) Periodo di prova
- Stabilito da CCNL e livello.
- Tipicamente 2–6 mesi (più lungo per profili qualificati).
- Durante la prova, ciascuna parte può recedere senza motivo e senza indennità, con comunicazione scritta.
- I giorni effettivamente lavorati si conteggiano; assenze lunghe per malattia/maternità spesso sospendono la prova.
4) Orario, pause, straordinari
- Standard 40 ore/settimana (o meno se previsto dal CCNL).
- Pausa minima 10 minuti dopo 6 ore (spesso 30–60 minuti da CCNL).
- Straordinari: maggiorazioni tipiche +15–30% nei feriali, +30–50% festivi/notturni (da CCNL); possibile riposo compensativo.
- Maggiorazioni specifiche per notturni, domeniche e festivi.
- Part-time indeterminato ammesso; eventuali clausole elastiche devono essere scritte e indennizzate.
5) Retribuzione e indennità
- Busta paga mensile: paga base + indennità − IRPEF − INPS → Netto.
- Tredicesima quasi sempre; quattordicesima in alcuni CCNL.
- Welfare aziendale / buoni pasto frequenti nelle aziende medio-grandi.
- Scatti di anzianità in molti CCNL ogni 2–3 anni.
- Superminimo individuale (specificare assorbibile/non assorbibile).
- Trasferte/diarie: rimborso spese + diaria (in contratto/policy).
Regola pratica: Netto ≈ 65–75% del Lordo (varia per detrazioni familiari e addizionali).
6) Ferie, malattia, eventi familiari
- Ferie: minimo 4 settimane/anno (spesso 26 gg da CCNL).
- ROL/permessi: ore/giorni aggiuntivi (da CCNL).
- Malattia: dal 4° giorno retribuita (schema e % da CCNL). Certificato medico telematico.
- Infortunio: copertura INAIL (indennità dal giorno dell’evento + cure).
- Maternità/Paternità:
- Maternità obbligatoria 5 mesi (80% retribuzione — INPS).
- Paternità 10 giorni obbligatori; congedo parentale flessibile e parzialmente retribuito.
- Assenze giustificate: matrimonio, lutto, donazione, citazioni giudiziarie (da CCNL).
7) Contributi sociali (INPS) e assicurazione (INAIL)
- Il datore versa i contributi INPS (pensione, NASpI, malattia, ecc.).
- INAIL tutela contro infortuni/malattie professionali.
- Tutti i versamenti risultano in busta paga e nell’Estratto Conto Contributivo INPS.
8) TFR (Trattamento di Fine Rapporto)
- Accantonato mensilmente (≈ 6,91% del salario annuo).
- Pagato alla cessazione/ pensione/trasferimento.
- Può essere destinato a Fondo pensione (con consenso del lavoratore).
9) Smart working / Reperibilità / Non concorrenza
- Smart working: solo se concordato con accordo dedicato (sicurezza/strumenti/compensi).
- Reperibilità: ammessa solo con indennità (CCNL o accordo).
- Patto di non concorrenza: deve essere limitato (tempo/area/attività) e con corrispettivo obbligatorio; altrimenti è nullo.
10) Cessazione: licenziamento/dimissioni
Datore di lavoro
- Giusta causa (grave inadempimento): senza preavviso.
- Giustificato motivo soggettivo/oggettivo: con preavviso.
- Procedura: contestazione scritta, diritto di difesa, decisione.
- Tutele crescenti (D.Lgs. 23/2015): indennità in base all’anzianità (2–18 mensilità); reintegra solo in casi limitati (discriminazione, insussistenza del fatto, ecc.).
Lavoratore (dimissioni)
- Solo online su portale Ministero del Lavoro (Dimissioni Telematiche) con SPID/CIE o tramite Patronato.
- Va lavorato il preavviso (durata da CCNL) o indennizzato il datore.
- Dimissioni per giusta causa (mancati pagamenti, mobbing, peggioramento illegittimo): senza preavviso; rivolgersi a sindacato/ITL.
Dopo disoccupazione involontaria (licenziamento del datore o dimissioni per giusta causa) si può chiedere la NASpI all’INPS (entro 68 giorni; durata ≈ metà dei contributi degli ultimi 4 anni; riduzione −3%/mese dal 7° mese).
11) Fisco e certificazioni
- Ogni anno il datore rilascia la CU (Certificazione Unica) — serve per Modello 730 o PF.
- Detrazioni possibili: figli/affitto/spese sanitarie/trasporti/istruzione (secondo normativa vigente).
- Per stranieri: il tempo indeterminato spesso facilita ricongiungimento familiare, Permesso UE per soggiornanti di lungo periodo e mutui.
II. Contratto a tempo determinato
1) Essenza e differenza principale
- Che cos’è: contratto con una data di fine definita.
- Differenza rispetto all’indeterminato: entrambe le parti conoscono da subito la scadenza; per proseguire serve un nuovo accordo.
- Usato per esigenze temporanee: sostituzioni, picchi stagionali (turismo, agricoltura), progetti a termine.
Base legale:
- D.Lgs. 81/2015 (Jobs Act), in particolare artt. 19–29.
- Legge 96/2018 (“Decreto Dignità”) — limiti per ridurre gli abusi.
- CCNL — dettaglia indennità, preavvisi, ecc.
2) Durata e limiti
- Durata massima di un singolo contratto: 12 mesi senza causale.
- Estendibile fino a 24 mesi solo con ragioni previste da legge/CCNL:
- esigenze temporanee di lavoro;
- sostituzione di un lavoratore;
- attività stagionali.
- Proroghe: massimo 4 entro gli stessi 24 mesi.
- Raggiunti i 24 mesi, il datore deve convertire a indeterminato o cessare il rapporto.
3) Contenuto del contratto
- Date di inizio e fine.
- RAL secondo CCNL.
- Periodo di prova (di norma più breve dell’indeterminato).
- Orario, ferie, permessi, malattia: tutele pari all’indeterminato.
- Rinvio al CCNL applicato.
- Possibilità e condizioni di proroga.
4) Retribuzione e istituti
- Stesse tutele dell’indeterminato:
- Busta paga mensile;
- Tredicesima (e quattordicesima se prevista);
- Maggiorazioni per notturni/festivi/straordinari;
- TFR che matura.
- Nota: spesso si usa un superminimo “di attrazione” che cessa con il termine del contratto.
5) Ferie, malattia, protezione sociale
- Ferie: 4 settimane/anno proporzionate alla durata.
- Malattia: INPS dal 4° giorno.
- Maternità/paternità: stesse tutele dell’indeterminato (INPS + datore).
- INPS/INAIL: contribuzione piena.
- NASpI: spettante alla scadenza se sussistono i requisiti contributivi.
6) Cessazione e scadenza
- Il contratto si estingue alla data indicata: nessun preavviso dovuto.
- Recesso anticipato:
- il lavoratore può dimettersi per giusta causa;
- il datore può recedere solo per giusta causa.
- Se il lavoro prosegue oltre la scadenza, il contratto si trasforma in indeterminato.
7) Pro e contro (vs indeterminato)
✅ Pro
- Più facile essere assunti (minor rischio per il datore).
- Stesse tutele (INPS, ferie, malattia, TFR).
- Esperienza nel CV; contributi utili per il permesso.
- Possibile conversione a indeterminato dopo più rapporti.
❌ Contro
- Instabilità: la fine è nota dal primo giorno.
- Difficile pianificare (affitti, banche, servizi richiedono spesso indeterminato).
- Alcuni datori “ciclizzano” i lavoratori da un termine all’altro.
- Più arduo ottenere Permesso UE lungo periodo o mutuo.
👩🎓 III. Contratto di apprendistato
1) Natura e finalità
- È un contratto di lavoro subordinato che unisce attività lavorativa e formazione professionale.
- Obiettivo: sviluppare una qualifica o un profilo professionale riconosciuto.
- Il lavoratore è retribuito, ma con una paga inferiore a quella di un dipendente qualificato, poiché il datore di lavoro investe nella formazione.
- Il contratto include sempre un Piano Formativo Individuale (PFI) approvato dalla Regione o previsto dal CCNL.
📌 Importante: non è un tirocinio o stage non retribuito — è un contratto vero e proprio, con INPS, INAIL, TFR, ferie, malattia e contributi regolari.
2) Quadro normativo
- D.Lgs. 81/2015 (Jobs Act – Capo V: Apprendistato)
- CCNL di settore (definiscono durata, livelli retributivi e modalità formative)
- Regioni — responsabili dei programmi di formazione e della certificazione delle qualifiche.
3) Tipologie di apprendistato
- Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale (I livello)
- Per giovani tra 15 e 25 anni.
- Combina scuola o corsi e lavoro pratico.
- Diffuso nei mestieri artigianali e tecnici.
- Apprendistato professionalizzante (II livello)
- Il più comune.
- Età: 18–29 anni (anche 17 se già in possesso di qualifica professionale).
- Permette di ottenere un profilo professionale riconosciuto dal CCNL.
- Durata: 3 anni (fino a 5 nei settori artigiani).
- Apprendistato di alta formazione e ricerca (III livello)
- Per università, dottorati, centri di ricerca.
- Combina formazione accademica e contratto di lavoro subordinato.
4) Durata
- Minimo: 6 mesi.
- Massimo: di solito 3 anni, fino a 5 per specifici settori.
- Periodo di prova: previsto come negli altri contratti, spesso più breve.
5) Retribuzione e contributi
- La paga è inferiore a quella del lavoratore pienamente qualificato:
- 1° anno: circa 60% del livello CCNL;
- 2° anno: circa 70–80%;
- 3° anno: circa 90%.
- Tutti i contributi INPS e INAIL vengono versati.
- Spettano TFR, ferie, malattia, maternità.
👉 Non è pratica gratuita: la retribuzione è sempre prevista, anche se inferiore.
6) Diritti del lavoratore
- Ferie — minimo 4 settimane all’anno.
- Malattia — come per i contratti a tempo determinato o indeterminato.
- INPS — contribuzione pensionistica.
- INAIL — assicurazione contro gli infortuni.
- Formazione — diritto a permessi orari/giornalieri per la frequenza ai corsi.
- Al termine del percorso è possibile ottenere un attestato di qualifica professionale.
7) Cessazione del contratto
- Se il datore non conferma il rapporto, il contratto termina automaticamente alla data prevista.
- Se l’esito è positivo → si trasforma automaticamente in un contratto a tempo indeterminato.
- Il recesso anticipato segue le stesse regole del contratto a tempo determinato.
8) Vantaggi e svantaggi
✅ Vantaggi
- Facilita l’inserimento nel mercato del lavoro per giovani e principianti.
- È un vero contratto con copertura INPS, INAIL e TFR.
- Può trasformarsi in tempo indeterminato.
- Permette di formarsi e lavorare contemporaneamente.
❌ Svantaggi
- Retribuzione più bassa.
- Durata limitata nel tempo (di norma non oltre i 30 anni, salvo eccezioni).
- Alcuni datori abusano della formula: assumono apprendisti solo per pagare meno, senza assunzione stabile successiva.
📞 IV. Contratto a chiamata
1) Natura e caratteristiche
- Forma di lavoro in cui il dipendente presta attività solo quando viene chiamato dal datore.
- Utilizzato in settori con esigenze irregolari: alberghi, ristoranti, eventi, logistica, turismo, festività.
- Il lavoratore ha gli stessi diritti previdenziali (INPS, INAIL, ferie, TFR), ma il lavoro è occasionale.
📌 Differenza rispetto al tempo determinato:
il contratto a chiamata non ha orari fissi, ma prevede solo chiamate episodiche.
2) Quadro normativo
- D.Lgs. 81/2015, artt. 13–18.
- Deve essere stipulato per iscritto; se manca la forma scritta → è considerato tempo indeterminato.
- Regolato anche dai CCNL di settore (molti contengono articoli specifici sul lavoro intermittente).
3) Quando può essere utilizzato
- Per età:
- minori di 24 anni (il contratto deve cessare entro il compimento del 25° anno);
- maggiori di 55 anni.
- Per attività:
- nei settori individuati da legge o CCNL (HoReCa, turismo, servizi stagionali).
- Ammesso solo per attività occasionali o discontinue.
4) Obblighi del datore di lavoro
- Prima di ogni chiamata, il datore deve comunicare la prestazione a INPS/INAIL (via portale o SMS) entro il giorno precedente.
- Se non lo fa, e il lavoratore presta servizio, sono previste sanzioni e il rapporto può essere convertito a tempo indeterminato.
5) Retribuzione e indennità
- Pagamento solo per ore/giornate effettivamente lavorate.
- I minimi salariali sono definiti dal CCNL.
- Esistono due modalità:
- Senza indennità di disponibilità: il lavoratore non è obbligato a essere sempre reperibile e non percepisce nulla se non viene chiamato.
- Con indennità di disponibilità: il lavoratore deve rispondere alle chiamate; anche se non lavora, riceve un compenso fisso mensile.
6) Tutele previdenziali
- Maturano ferie, TFR, malattia e contributi INPS/INAIL proporzionali al lavoro svolto.
- Possibile accesso alla NASpI (disoccupazione) se sono stati versati contributi sufficienti.
- L’indennità di disponibilità concorre anch’essa ai contributi.
7) Vantaggi e svantaggi
✅ Vantaggi
- Flessibilità: ideale per studenti, pensionati, chi ha un secondo impiego.
- Consente di maturare anzianità contributiva (INPS/INAIL).
- Opportunità di ingresso per migranti in turismo o ristorazione.
❌ Svantaggi
- Nessuna stabilità: orari imprevedibili.
- Retribuzione variabile.
- Abusi frequenti: lavoro non dichiarato o senza notifica a INPS.
- Difficile ottenere affitto, credito, permesso UE lungo periodo per reddito discontinuo.
🌾 V. Contratto stagionale
1) Natura e caratteristiche
- È una forma di cont+ratto a termine (tempo determinato) utilizzata per attività per loro natura stagionali.
- Diffuso nei settori in cui la domanda di lavoro sorge solo in determinati periodi dell’anno: agricoltura, turismo, alberghi, ristorazione, vitivinicolo, raccolti, servizi in località turistiche.
- Riconosce gli stessi diritti del tempo determinato, ma con regole specifiche su durata, proroghe e pause.
📌 Per i cittadini non UE, i contratti stagionali sono spesso regolati dalle quote del Decreto Flussi.
2) Quadro normativo
- D.Lgs. 81/2015 (Jobs Act) – disciplina tempo determinato/indeterminato.
- Codice Civile, artt. 2094–2134.
- Decreto Flussi – decreto annuale con quote per lavoratori stagionali extra-UE.
- CCNL Agricoltura, Turismo, Commercio – tabelle retributive e condizioni di dettaglio.
3) Durata e limiti
- Il contratto ha sempre una data di fine, ma può essere prorogato entro la stagione.
- Durata massima di norma 6–9 mesi (talvolta fino a 12, secondo settore e CCNL).
- Nel corso dell’anno si possono avere più contratti stagionali con datori diversi.
4) Specificità per cittadini stranieri (Decreto Flussi)
- I cittadini non UE possono entrare in Italia con permesso di soggiorno per lavoro stagionale.
- Il permesso è rilasciato per la durata del contratto (fino a 9 mesi).
- Dopo più anni di lavoro stagionale (almeno 2 anni consecutivi) si può richiedere un permesso pluriennale per lavoro stagionale.
- In alcuni casi (se previsto dalla legge) un contratto stagionale può essere convertito in tempo determinato o indeterminato, consentendo un permesso più lungo.
5) Retribuzione e indennità
- Stabilite dal CCNL del settore (es. CCNL Agricoltura o Turismo).
- Stessi diritti del determinato:
- busta paga mensile;
- tredicesima (in molti settori);
- maggiorazioni per notturno/festivi/straordinari;
- matura il TFR.
- La paga è calcolata a ore/giornata secondo il CCNL.
6) Tutele previdenziali
- Ferie — maturano pro-rata (minimo 2 giorni/mese).
- Malattia — copertura INPS (varia per settore).
- INPS/INAIL — contributi obbligatori.
- Diritto alla NASpI agricola (disoccupazione per stagionali in agricoltura).
7) Cessazione e fine
- Il contratto si estingue automaticamente alla data pattuita (come il determinato).
- Recesso anticipato solo per giusta causa (gravi inadempienze).
- Se il datore prosegue l’utilizzo del lavoratore oltre la stagione → rischio di conversione a tempo indeterminato.
8) Pro e contro
✅ Vantaggi
- Canale legale per entrare in Italia a lavorare (tramite Flussi).
- Pieno pacchetto di tutele (INPS, INAIL, ferie, malattia, TFR).
- Possibilità di maturare anzianità e diritto a NASpI agricola.
- Chance di conversione a contratto più lungo.
❌ Svantaggi
- Temporaneo (poca stabilità).
- Dipende da quote e burocrazia (Flussi spesso molto richiesti).
- Nessun diritto a residenza di lungo periodo con i soli stagionali (eccezione: pluriennale).
- Banche/locatori potrebbero non considerarlo garanzia sufficiente.
🎓 VI. Tirocinio / Stage
1) Definizione e finalità
- Il tirocinio (o stage) è un percorso formativo e di esperienza professionale, non un contratto di lavoro.
- Scopo: permettere di acquisire competenze pratiche e conoscere l’ambiente di lavoro.
- È uno strumento di orientamento e inserimento, non una forma di occupazione stabile.
📌 Importante: Tirocinio ≠ Contratto di Apprendistato
- Apprendistato = contratto di lavoro + retribuzione + INPS + TFR.
- Tirocinio = esperienza formativa che può essere indennizzata o meno, a seconda della Regione.
2) Quadro normativo
- Linee Guida Nazionali sui Tirocini Extracurriculari (2017) approvate in Conferenza Stato–Regioni.
- Regolamenti regionali definiscono durata e indennità minima.
- I CCNL non si applicano direttamente, ma possono incidere se l’azienda assume successivamente il tirocinante.
3) Tipologie di tirocinio
- Curriculare — svolto durante gli studi (scuola, università, corsi), parte integrante del percorso formativo.
- Extracurriculare — dopo gli studi, per l’ingresso nel mercato del lavoro (il più diffuso tra migranti e giovani).
4) Durata
Dipende da tipologia e Regione:
- Tipicamente 3–6 mesi.
- Fino a 12 mesi per persone con disabilità.
- Per disoccupati o NEET, talvolta fino a 12 mesi.
5) Indennità
Nella maggior parte delle Regioni, i tirocini extracurriculari devono essere indennizzati:
- Minimo 300–800 € / mese (secondo la Regione).
- Si parla di indennità di partecipazione, non di salario.
- Non maturano INPS o TFR, ma le somme sono tassabili.
- Nei curriculari (in costanza di studi) l’indennità di norma non è prevista.
6) Diritti del tirocinante
- Copertura assicurativa INAIL per infortuni sul lavoro.
- Copertura sanitaria SSN.
- Orario definito (in genere 20–35 ore/settimana).
- Diritto a un tutor.
- Nessun diritto a ferie retribuite, TFR o malattia (salvo diversa previsione nell’accordo).
7) Fine tirocinio e sbocchi
Al termine, l’azienda può proporre:
- Contratto di Apprendistato;
- Tempo Determinato;
- Oppure non proseguire la collaborazione.
Il tirocinio non costituisce rapporto di lavoro.
8) Pro e contro
✅ Vantaggi
- Accesso in azienda senza esperienza pregressa.
- Acquisizione di competenze pratiche e referenze.
- Spesso è il primo passo verso un impiego regolare (indeterminato).
❌ Svantaggi
- Indennità bassa o assente.
- Assenza di tutele (INPS, TFR).
- Rischio abusi (uso del tirocinante come manodopera a basso costo).
- Non vale ai fini del permesso UE di lungo periodo (mancano contributi INPS).
⚖️ 3. Diritti del lavoratore
1. 💶 Retribuzione
- L’art. 36 della Costituzione Italiana garantisce una retribuzione equa, proporzionata alla quantità e qualità del lavoro e sufficiente ad assicurare un’esistenza dignitosa.
- I CCNL (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro) stabiliscono le paga minime per ciascun settore e livello di inquadramento.
- Il pagamento avviene mensilmente, e il datore è obbligato a rilasciare la busta paga.
La busta paga deve indicare:
- salario lordo;
- imposte (IRPEF, addizionali regionali/comunali);
- contributi INPS/INAIL;
- netto (importo effettivamente percepito);
- maturazione di TFR, ferie, permessi.
2. 🌴 Ferie
- Minimo 4 settimane l’anno (20 giorni lavorativi).
- I CCNL spesso prevedono di più (26–30 giorni).
- Le ferie devono essere retribuite.
- Non possono essere sostituite da un pagamento, salvo alla cessazione del rapporto.
3. 🤒 Malattia
- Retribuita dal 4° giorno di assenza.
- I primi 3 giorni sono periodo di carenza (alcuni CCNL li coprono parzialmente).
- Serve certificato medico del medico di base, che lo invia telematicamente all’INPS.
- L’indennità è pagata da INPS + datore, secondo anzianità e CCNL.
4. 📅 Riposi e festività
- Almeno 1 giorno di riposo a settimana (di solito la domenica).
- Festività nazionali: 1 gennaio, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 25 dicembre, ecc.
- Se si lavora in giorno festivo o di riposo → spetta una maggiorazione (dal 30% al 50%, secondo CCNL).
5. 👶 Maternità / Paternità
- Madre: 5 mesi di congedo obbligatorio (2 prima e 3 dopo il parto, oppure 1 prima e 4 dopo).
- Indennità: 80% della retribuzione media (pagata da INPS, talvolta integrata dal datore).
- Padre: 10 giorni di congedo obbligatorio retribuito entro i primi 5 mesi dalla nascita.
- Congedo parentale: fino a 6 mesi per ciascun genitore, retribuito al 30% e utilizzabile a periodi.
6. 🏦 Contributi INPS
- L’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) è l’ente che gestisce le principali assicurazioni sociali.
- I contributi vengono versati con ogni busta paga (parte a carico del datore, parte trattenuta al lavoratore).
- Danno diritto a:
- pensione;
- indennità di disoccupazione (NASpI);
- malattia;
- maternità/paternità;
- assegni familiari.
7. 🦺 INAIL (Assicurazione contro gli infortuni)
- L’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) copre infortuni e malattie professionali.
- Garantisce:
- cure mediche;
- indennità dal primo giorno di assenza;
- compenso in caso di invalidità;
- indennizzo una tantum alla famiglia in caso di decesso del lavoratore.
8. ✊ Sindacati (CGIL, CISL, UIL)
- I lavoratori hanno diritto di formare e aderire ai sindacati e di scioperare (Costituzione Italiana, artt. 39–40).
- I sindacati tutelano i diritti, assistono nelle vertenze e nei ricorsi legali.
- L’iscrizione è volontaria; la quota è circa 1% dello stipendio.
9. 💼 TFR (Trattamento di Fine Rapporto)
Può essere destinato a un Fondo pensione su richiesta del lavoratore.
È una liquidazione che si accumula ogni mese (circa 6,91% della retribuzione annua).
Si riceve alla cessazione, pensione o cambio di datore.
📑 4. Documenti necessari per lavorare in Italia
🔹 Per cittadini UE
- Documento d’identità — passaporto o carta d’identità.
- Codice Fiscale — necessario per ogni contratto.
- Residenza / iscrizione anagrafica — presso il Comune (per lavori di lunga durata).
- IBAN italiano (banca o posta) — i salari devono essere tracciabili.
- Se richiesto: titoli di studio o qualifiche (es. professioni sanitarie, legali, scolastiche).
🔹 Per cittadini extra-UE
- Passaporto straniero.
- Permesso di soggiorno che consenta il lavoro
- (per lavoro subordinato, motivi familiari, protezione internazionale o temporanea, ecc.).
- Se il permesso è in corso di rilascio, si può lavorare con la ricevuta postale (legale).
- Codice Fiscale.
- Documento d’identità italiano (se residente, es. Carta d’Identità).
- IBAN bancario italiano o Postepay Evolution — lo stipendio non può essere pagato in contanti, salvo eccezioni.
- Curriculum Vitae (CV) — spesso richiesto anche per lavori manuali.
- Se assunto tramite Decreto Flussi — anche nulla osta al lavoro rilasciato dallo Sportello Unico Immigrazione.
📌 Documenti aggiuntivi per settore
- Sanitario / assistenza: certificato medico, vaccinazioni, attestati OSS/ASA.
- Edilizia / industria: corso di sicurezza sul lavoro (organizzato dal datore o agenzia).
- Trasporti: patente italiana C/D/E, carta tachigrafica, CQC.
- Ristorazione / turismo (HoReCa): talvolta certificato HACCP (igiene alimentare).
💶 5. Retribuzioni e Minimi retributivi
⚖️ 1. Perché in Italia non esiste un unico “salario minimo”?
- In Italia non esiste un salario minimo legale nazionale (a differenza di Francia o Germania).
- I livelli retributivi sono fissati dai CCNL – Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro.
- Ogni settore (commercio, edilizia, pulizie, alberghi, trasporti) ha il proprio CCNL che stabilisce:
- categorie professionali (livelli/inquadramento),
- minimi tabellari,
- indennità, ferie, malattia e procedure di licenziamento.
📌 Questo significa che la paga dipende da settore, qualifica, livello e talvolta dalla regione.
📊 2. Esempi di minimi lordi
(sulla base di CCNL tipici 2023–2024)
- Commercio (Retail): ≈ €1.200–1.400 lordi/mese
- Edilizia (Construction): ≈ €1.300–1.600 lordi/mese
- Pulizie/Multiservizi: ≈ €1.000–1.200 lordi/mese
- HoReCa (hotel, ristoranti): ≈ €1.100–1.300 lordi/mese
- Logistica/trasporti: ≈ €1.400–1.600 lordi/mese
💡 I minimi si aggiornano con i rinnovi dei CCNL: verifica sempre le tabelle retributive in vigore.
🧾 3. Come capire quale CCNL si applica?
- Il tuo contratto deve indicare il CCNL di riferimento.
- Il CCNL definisce non solo la paga ma anche le condizioni di lavoro.
- Esempio di dicitura:
“Si applica il CCNL Commercio – livello 4.”
👉 Se il CCNL manca nel contratto — campanello d’allarme.
📉 4. Lordo vs Netto: cosa ricevi davvero
- Lordo = importo prima di tasse e contributi.
- Netto = ciò che ricevi dopo tasse e contributi.
Il netto dipende da:
- IRPEF (aliquote progressive: 23% → 43% in base al reddito),
- situazione familiare (detrazioni per figli/a carico),
- contributi INPS (circa 9–10% della retribuzione),
- paghe aggiuntive (tredicesima, bonus, premi).
📊 Regola pratica:
- Netto ≈ 65–75% del lordo.
- Esempio: lordo €1.500 → netto ≈ €1.050–1.100.
💶 6. Tasse e Contributi
⚖️ 1. IRPEF — imposta sul reddito delle persone fisiche
- IRPEF è la principale imposta sui redditi.
- Aliquote progressive:
- 23% → fino a €15.000/anno
- 25% → €15.001–28.000
- 35% → €28.001–50.000
- 43% → oltre €50.000
📌 Oltre alle aliquote nazionali esistono:
- Addizionale Regionale (≈ 1–3%) — varia per regione;
- Addizionale Comunale (≈ 0,5–1%) — varia per comune.
👉 Quindi il carico fiscale effettivo cambia da zona a zona.
🏦 2. INPS — contributi pensionistici e sociali
- INPS = fondo di assicurazione sociale.
- Contributi complessivi ≈ 33% del lordo:
- ≈ 23–24% a carico datore;
- ≈ 9–10% trattenuti al lavoratore.
Cosa garantisce l’INPS:
- pensione (vecchiaia, invalidità, superstiti);
- malattia, maternità;
- NASpI (disoccupazione);
- assegno unico (figli);
- altre prestazioni sociali.
🧾 3. Detrazioni fiscali
Le detrazioni riducono l’IRPEF. Principali voci:
- Familiari a carico (figli, coniuge senza reddito);
- Spese mediche: 19% sulla parte che supera €129,11/anno (farmaci, analisi, visite);
- Affitto: in base al contratto e reddito (di norma €150–500/anno);
- Istruzione: università, scuola, corsi (quota detraibile);
- Trasporti (abbonamenti): fino a €250/anno.
📊 4. Esempio di calcolo
Con €1.500 lordi/mese (≈ €18.000/anno):
- INPS (9,2%) = €138/mese → €1.656/anno.
- IRPEF (23% su €15.000 + 25% sui restanti €3.000) ≈ €4.350/anno.
- Netto ≈ €1.080/mese.
👉 Con figli a carico → il netto può essere più alto grazie alle detrazioni familiari.
🛠 7. Dove cercare lavoro
- Portali: Indeed.it, Subito.it, Infojobs.it.
- Agenzie per il lavoro: Randstad, Adecco, Manpower.
- Centro per l’impiego (servizio pubblico).
- Sindacati e Patronato.
- Gruppi Telegram/WhatsApp per migranti.
🚨 8. Tutela del lavoratore in Italia: cosa fare in caso di violazioni
🔹 Violazioni ricorrenti
- Paga inferiore al minimo CCNL.
- Mancata consegna della busta paga.
- Lavoro in nero (senza contratto).
- Ritardi costanti nei pagamenti.
- Mancata iscrizione a INPS/INAIL.
- Negazione di ferie retribuite, malattia, maternità/paternità.
- Licenziamento senza preavviso o senza giusta causa.
- Discriminazioni, mobbing, molestie.
⚖️ A chi rivolgersi
tramite Patronato o sindacato.
👉 L’ITL può fare ispezioni, convocare il datore e imporre pagamenti/regolarizzazioni.
📌 Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL)
Organo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Chiunque può presentare segnalazione, anche stranieri (anche senza permesso nei casi di lavoro nero).
Come presentare:
di persona presso l’ITL;
online (portale Servizi Lavoro);
Qui puoi scaricare il modulo di reclamo all’Ispettorato del Lavoro – Modulo INL 31
- ✊ Sindacati (CGIL, CISL, UIL, USB ecc.)
- Consulenza gratuita o a quota simbolica.
- Aiuto nella diffida e nell’accompagnamento a ITL o in tribunale.
- Spesso riescono a ottenere pagamenti in tempi rapidi.
- 🏛️ Tribunale del Lavoro
- Se il datore ignora i reclami o gli esiti ITL.
- Tramite avvocato (possibile gratuito patrocinio per redditi bassi).
- Possibile ordine di pagamento, reintegra o risarcimento.
- 🏦 INPS e INAIL
- Se il datore non ha versato contributi pur avendo lavorato.
- INPS certifica i versamenti via estratto conto contributivo.
- In caso di infortunio senza copertura → puoi comunque rivolgerti all’INAIL (tutela estesa anche ai lavoratori irregolari).
📝 Come scrivere un reclamo
- Dati tuoi (nome, codice fiscale, contatti).
- Dati del datore (ragione sociale, indirizzo, P.IVA/codice fiscale, titolare).
- Violazione (paga in ritardo/insufficiente, contributi non versati, lavoro senza contratto, ecc.).
- Date (inizio lavoro, quando è avvenuta la violazione).
- Prove (buste paga, estratti conto, messaggi, testimoni).
- Richieste (arretrati, reintegra, altri diritti).
👉 Puoi presentare in forma anonima, ma è più efficace con i tuoi dati.
🔄 Cosa succede dopo
- L’ITL convoca le parti per un tentativo di conciliazione.
- Se c’è accordo → verbale e pagamento arretrati.
- Se no → sanzioni e possibile rinvio al tribunale.
- In Tribunale del Lavoro:
- durata tipica 6–18 mesi;
- possibile indennizzo + interessi/mora.
📎 9. Link utili
- Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – norme sul lavoro, contratti, diritti
🔗 https://www.lavoro.gov.it - Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) – tutele, servizi online per denunce
🔗 https://www.ispettorato.gov.it - INPS – pensioni, contributi, NASpI, maternità/paternità
🔗 https://www.inps.it - INAIL – infortuni e malattie professionali
🔗 https://www.inail.it - Normattiva – banca dati ufficiale leggi (Codice Civile, D.Lgs. 81/2015, Statuto)
🔗 https://www.normattiva.it - Portale ClicLavoro (Ministero del Lavoro) – offerte, orientamento, servizi pubblici
🔗 https://www.cliclavoro.gov.it - CGIL – Confederazione Generale Italiana del Lavoro
🔗 https://www.cgil.it
Domande frequenti (FAQ)
- Posso lavorare senza permesso di soggiorno?
❌ No. Serve un permesso di soggiorno valido che consenta il lavoro (o ricevuta postale per il rinnovo).
- Quali sono i contratti principali?
👉 Più comuni:- Indeterminato — il più stabile;
- Determinato — fino a 24 mesi;
- Apprendistato — formazione + lavoro per giovani;
- Chiamata — su chiamata;
- Stagionale — turismo, agricoltura;
- Tirocinio — stage formativo (indennità bassa).
- Esiste un salario minimo in Italia?
❌ Non unico per legge.
✅ Le paga minime sono stabilite dai CCNL (es. commercio ≈ €1.200–1.400 lordi).
- Quanto porto a casa (netto)?
Di solito 65–75% del lordo.
Esempio: a €1.500 lordi → €1.050–1.100 netti.
- Quali diritti minimi ho come lavoratore?
👉 4 settimane di ferie retribuite, malattia dal 4° giorno, maternità (5 mesi) e paternità (10 giorni), contributi INPS/INAIL, diritto al sindacato, TFR.
- Se la paga è sotto standard o non pagata?
📌 Rivolgiti a:- ITL (Ispettorato Territoriale del Lavoro)
- Sindacati (CGIL, CISL, UIL, ecc.)
- Patronato
- In ultima istanza → Tribunale del Lavoro.
- Posso lavorare part-time?
✅ Sì. Ma per il rinnovo del permesso serve un reddito sufficiente (≈ livello assegno sociale — ≈ €7.002/anno nel 2025).
- I contratti a termine o stagionali valgono per il permesso?
✅ Sì. Conta il contratto ufficiale e i contributi versati. Gli stagionali valgono per permesso stagionale e possono essere convertiti.
- Come verifico i contributi INPS?
📌 Nel tuo account INPS (Estratto Conto Contributivo) con SPID/CIE/TS-CNS.
- Dove può ottenere aiuto un migrante che non parla italiano o teme conflitti?
👉 Patronato, Sindacato (spesso con interpreti) o associazioni dei migranti. Ti aiutano a scrivere il reclamo e a difendere i tuoi diritti.

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